mercoledì 25 gennaio 2012

Eppur si muove.

Dopo un po' di silenzio rieccoci qua, ma dovete perdonarmi, non avevo molto su cui scrivere. Fino a due giorni fa le giornate si sono susseguite abbastanza uguali, a Kovalam Beach. L'unica nota interessante e' che mi hanno spiaccicato il medio sinistro nella portiera di una vecchia Ambassador, auto anni '50 ancora molto diffusa tra i tassisti. Per fortuna data l'eta' del mezzo, la portiera non combaciava perfettamente, altrimenti considerato il pesante acciaio con cui e' costruita me lo avrebbe amputato, il dito. Pazienza, alla fine si e' gia rimesso in sesto, posso usarlo, con moderazione. Che poi gli usi del medio sono pochi, ma perdere la liberta' di mandare a quel paese la gente e' seccante. La cosa buffa e' che la carnefice e' stata una del gruppo di amici italiani, che data la mia reazione assolutamente composta, si e' sentita cosi' in colpa da scoppiare in lacrime. Soft kitty!
E' stato strano, nonostante il dolore lancinate non ho fatto una sola smorfia, e le ho gentilmente chiesto se poteva liberarmi la mano, che sanguinava ormai copiosamente. A pesarci bene non e' normale. Bah.

Comunque, ora mi sono finalmente mosso verso nord, con un bus scassatissimo, senza finestrini. Il che puo' essere piacevole durante il giorno in campagna, aria fresca e pura, ma alle 6 del mattino attraverso la citta' e' una vera tortura, freddo e smog, con zanfate potenti di fumi diesel che si levano ovunque dai numerosi mezzi pesanti che affollano la strada. Dopo il sole sorge, ci si lascia la citta' alle spalle e il viaggio diventa piu' piacevole, anche se scandito dai sobbalzi del mezzo sulla strada malconcia. Da Kovalam a Quilon (Kollam) me la sono fatta in bus, poi da li ho preso un battello governativo che fa la spola da nord a sud lungo le Backwaters, una miriade di canali e laghi, artificiali e non, che solcano il Kerala in quasi tutta la sua lunghezza. Un a bella esperienza sarebbe trascorrere una giornata su una delle caratteristiche Houseboat, bassi battelli tradizionali lunghi dai 10 ai 15 metri, sui quali viene allestita una struttura di foglie di palma intrecciate che li ricopre quasi completamente, creando all'interno una serie di spazi abitabili. Sono molto belli, con le coperture sapientemente curvate a creare riccioli e spioventi decorativi, e aperture ad arco per le finestre. Uno noleggia una di queste barche e per 24 ore si lscia accudire da una serie di inservienti, tra cui cameriere e cuoco personali.
Tornando al battello, dopo 3 ore di navigazione con sosta ad un ristorantino sul canale, sono arrivato all'Ashram di Amma. Fatto il check-in, mi sono diretto verso il mio blocco, per cercare la mia stanza, dove ho fatto la conoscenza dei miei compagni di stanza.
Il resto nel prossimo post!  

      

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